Un cognome tipicamente siciliano, un viso gioviale e amichevole, occhi scuri di chi nella vita è pronto a lottare senza risparmiarsi. Occhi che trasudano sicilianità, attaccamento alla terra in cui è nato e cresciuto, forza di volontà, genio e creatività.
Il suo approccio con il cibo ebbe inizio all’età di tredici anni, quando i suoi genitori lo iscrissero all’Istituto Alberghiero di Giarre. Era un suo desiderio, inutile reprimerlo. Da allora, la passione per la cucina e l’amore per la sperimentazione e la ricerca di nuovi gusti, guida il suo percorso culinario.
A scuola conosce il maestro Domenico Privitera, che diventa il suo mentore e uno dei suoi più cari amici. Una persona che rispetta e che non finirà mai di ringraziare per aver creduto in lui, aver investito nelle sue capacità e per averlo ceduto in un momento di crescita. Difatti, arrivò anche una chiamata dall’ALMA (Scuola Internazionale di Cucina Italiana), celebre accademia del maestro Gualtiero Marchesi a Colorno (PR). Questa è stata una svolta, sia a livello professionale, sia, e soprattutto, a livello umano. Affiancare, poter essere l’assistente dei migliori cuochi italiani, non succede tutti i giorni.